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Il trio Rospigliosi è formato da tre esecutori pisani di esperienza internazionale tra cui, pisana apparentemente solo di adozione la giapponese Rieko Okuma al flauto, Lapo Vannucci alla chitarra, Luca Torrigiani al pianoforte. Si sono esibiti nell’ambito della Rassegna ‘Concerti di Classica’ organizzata dalla prof.ssa Gianna Valente, Nilla Pappadopoli e Stefano Augelli presso il Teatro Niccolò van Westerhout di Mola di Bari domenica 13 maggio 2012.
Il primo tempo del concerto è cominciato con tre brani del compositore torinese Luigi Giachino che li ha proprio dedicati al trio. Dal titolo e dall’atmosfera accattivante, Luce di Luna, Volti sognati e Luna sui Balzi rossi. A seguire i Cuatro piezas por Latin Suite per chitarra e pianoforte di Schwertberger sono brani di autore contemporaneo e composizione collaborativa, una tecnica nella quale a turno i musicisti guidano l’esposizione dei temi, con un eccezionale interplay tra chitarra e pianoforte. I due strumenti, apparentemente incompatibili tra loro, si integrano invece perfettamente, soprattutto nel terzo dei brani nel quale una atmosfera medievale e incantata culla l’ascoltatore.
Tango e Fantasia per flauto e pianoforte di Jacobe Gade estende il tema latino scelto come keynote della serata con una melodia tanghera molto nota (quella di Se amor vuol dir gelosia, per intenderci) sulla quale si sviluppano acrobazie spettacolari del flauto di Rieko Okuma.
Strati 1-4 del palermitano Francesco Di Fiore si fonda su un gioco di addizione per strati che si sovrappongono con l’apporto progressivo di elementi strumentali e, con un gioco di parole del dialetto palermitano, anche l’indicazione di un percorso, di una ‘strada’ (la strati, appunto). Quest’ultimo brano risulta particolarmente efficace nel richiamare assolati paesaggi meridionali saturi di colore e di emozione aggiungendo note di meditazione all’esibizione di un trio particolarmente capace di calarsi perfettamente in queste atmosfere. Strati 4 è dominato da un moto perpetuo che esita in una sospensione improvvisa della tensione nel finale.


La seconda parte, intesa come omaggio all’arte operistica di Gioacchino Rossini, ha preso avvio con la Cavatina ‘Una voce poco fa’ di Anton Diabelli per flauto e pianoforte dal Barbiere di Siviglia eseguita con discreta brillantezza con l’effetto di coinvolgimento sempre straordinario prodotto dalla musica rossiniana, effetto proseguito con la Fantasia sulla Gazza Ladra per flauto e chitarra di Fernando Carulli in cui la chitarra di Lapo Vannucci ha aggiunto una verve particolare alla funzione di basso continuo imposta dallo spartito. Flauto e chitarra si sono poi alternati in passaggi virtuosistici particolarmente apprezzati dal pubblico.
Il programma ufficiale del concerto si è chiuso con il brano contemporaneo Tarantrio di Francesco De Santis, autore presente in sala tra il pubblico e salito sul palco poi a congratularsi con gli esecutori. Il pianoforte di Luca Torregiani si è sempre mostrato capace di un eccellente supporto.
Nel bis un altro incantevole brano di Giachino, Il mondo di Bianca.
In definitiva un’ottima interpretazione del trio Rospigliosi di un programma di un mondo musicale a pastelli, delicato e sensibile, come attestato dai calorosi applausi del pubblico accorso non solo da Mola.

Vito Marangelli